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Immagine del redattoreFrancesco Bianchi

3 e 4 Febbraio a Napoli con il maestro Tagliaferri scultore non vedente - laboratorio LA CRETA AL BUIO





📞👉INFO E PRENOTAZIONI: 3474728611 whatsapp


Laboratorio Progetto GRAF "LA CRETA AL BUIO" con il maestro Felice Tagliaferri - noto scultore non vedente - fondatore della prima scuola di arti plastiche diretta da un artista non vedente, autore del celebre CRISTO RIVELATO, collabora con Musei, Scuole, Università e importanti Accademie in Italia.


👉Edizione sabato 3 febbraio + domenica 4 febbraio a Napoli in collaborazione con Associazione MDE Movimento Dehoniano Europeo ODV

– Napoli –

🚎PROGETTO GRAF si sposta in tutta Italia previo accordo

📜ATTESTATO riconosciuto MIUR grazie alla collaborazione con IRSEF Ente Accreditato

Aperto a tutt*. anche senza esperienza o particolari abilità

IL LABORATORIO VERRA'CONFERMATO CON UN MINIMO DI 12 PARTECIPANTI

QUANDO: Il laboratorio verrà svolto in due giornate di sabato e domenica con il seguente calendario:

SABATO 3 febbraio dalle ore 11.00 alle ore 18.30 + domenica 4 febbraio dalle ore 10.00 alle ore 17.00 in Via Marechiaro, 42 NAPOLI

(possibilità di spostarci, previo accordo su data, numero minimo di partecipanti, su tutto il territorio nazionale)

contatti: francesco.bianchi@progettograf.it whatsapp 3474728611




PROGRAMMA, OBIETTIVI, OPERE DEL MAESTRO, COMMENI DI CHI E'STATO CON NOI, info per COSTI E MODALITA'DI ISCRIZIONE

Laboratorio di manipolazione della creta con il maestro Felice Tagliaferri.

Durante il laboratorio ci saranno dei momenti di lavoro e studio senza l’uso della vista.

Per educatori, insegnanti di sostegno, genitori, arteterapeuti, psicologi, studenti, artisti e artigiani.

Possibilità infinite per #artisti e #artigiani in cerca di una nuova forma esplorativa dell'arte; per #educatori, #osa, #docenti di sostegno, #oss, #insegnanti, #terapisti che desiderano acquisire uno strumento "altro" di ausilio all'apprendimento, di comunicazione e di interazione da portare con sé nei propri contesti professionali ed educativi, immaginando, insieme, nuovi percorsi e metodologie di #didattica inclusiva, attività ludiche e educative adatte ai bisogni e alle condizioni specifiche dei nostri utenti.(studenti, pazienti, alunni disabili e non); per #genitori che vogliono sperimentare un altro punto di vista sulla disabilità e sull’inclusione; per aziende e #teambuilding che aspirano a riplasmare l’ambiente di lavoro, sperimentando una leva per scardinare i pregiudizi e le convinzioni che le esperienze personali e lavorative hanno cristallizzato.

FELICE TAGLIAFERRI La storia di Felice Tagliaferri, scultore non vedente di grande successo, è davvero incredibile. All'età di 25 anni, grazie all'esperienza formativa con lo scultore Nicola Zamboni, sperimenta concretamente la possibilità che la disabilità visiva non rappresenta un limite per le proprie potenzialità. Da qui ha inizio la sua incredibile ed intensa carriera artistica e di insegnante. Autore del famoso "Cristo Rivelato", Felice Tagliaferri gira il mondo per insegnare a educatori, docenti etc, attraverso i suoi laboratori, come far comprendere che "non esistono i disabili e gli abili, tutti hanno le loro disabilità, tutti possono trovare le loro abilità."

Il maestro collabora e ha collaborato con il Museo tattile statale Omero, il museo di arte contemporanea a Roma, i Musei Vaticani, l'Accademia di Brera, il museo Guggenheim a Venezia, dove tiene corsi e laboratori anche per bambini. Ricordiamo la sua partecipazione al TEDEX di Bologna, insieme all'organizzazione e gestione del primo simposio di scultura del marmo per persone non vedenti in cooperazione con il Comune di Carrara.

I destinatari del suo metodo di insegnamento sono anche Scuole e Istituti, insegnanti di sostegno e terapisti, per guidarli verso un'esperienza consapevole che li metta nelle condizioni di persone con disabilità al fine di comprenderne tutte le strategie operative e le molteplici possibilità di modalità di lavoro.

PROGRAMMA

L'esperienza di formazione esperienziale e di crescita professionale e umana, così come ideata e concepita, vuole portarci verso una nuova forma esplorativa dell'arte e permetterci di apprendere le tecniche di lavorazione della creta come mezzo comunicativo e di relazione con gli altri. Il fine ultimo è comprendere che la situazione di svantaggio può essere superata, trasformata in risorsa, ma soprattutto può rimuovere difficoltà relazionali, sviluppare una migliore integrazione, creare una maggiore autostima, determinando una positiva ricaduta sulla vita quotidiana. La scultura tattile come strumento di inclusione per immaginare la realizzazione di nuovi percorsi di apprendimento, di studio, di didattica inclusiva, di crescita personale e professionale a vari livelli e in diversi settori professionali. Attraverso l'acquisizione di nuove competenze, con una voglia in più di crescere professionalmente e umanamente, l'arte diventa strumento di inclusione e il canale tattile si trasforma in mezzo impegnato nella comunicazione, nel processo di comprensione dell'altro, in una nuova forma esplorativa della scultura, nella costruzione di nuove e possibili proposte didattiche, terapeutiche, ludiche adatte ai bisogni e alle condizioni specifiche dei nostri utenti.(studenti, pazienti, alunni disabili e non)... Il progetto intende promuovere la realizzazione di un laboratorio volto allo sviluppo della capacità tattile, sia come particolare forma esplorativa che come possibilità di creazione artistica che come ausilio all’apprendimento. Il lavoro, condotto dallo scultore non vedente Felice Tagliaferri, sarà un percorso attraverso il canale tattile che permetterà di maturare un’esperienza sensibile intensa ed autentica, in relazione alle visioni immaginifiche, interne ad ognuno, delle cose del mondo esterno. Il laboratorio didattico, prevedendo momenti di lavoro senza l’uso della vista, vuole simbolicamente ricreare la condizione di svantaggio in cui si trovano alcune persone. Sperimentare ed affrontare una situazione di disagio pone gli operatori nelle condizioni di sviluppare una maggiore percezione e consapevolezza delle difficoltà delle persone affidate alle loro cure. Il percorso vuole sostanzialmente far comprendere agli operatori quali risultati sarebbe possibile ottenere in una situazione di svantaggio, purché sostenuta e guidata da una mano sapiente e presente: un incontro al buio, quindi, con la scultura, ma principalmente un incontro al buio con l’identità sconosciuta di ciascun individuo. La peculiarità di questo percorso è determinata dalla figura del maestro scultore non vedente, che nel corso degli anni e di molteplici esperienze professionali, sia come artista che come maestro (tenendo corsi di laboratorio didattico per studenti di diverse fasce di età, nonché per adulti), ha saputo trasformare uno svantaggio in una preziosa risorsa per sé e per gli altri. Il gruppo sarà condotto alla creazione di forme scultoree attraverso immagini e suggestioni verbalizzate, in un percorso guidato volto all'esplorazione delle cromature e dei contenuti emotivi propri ad ognuno, ed al rintracciare tutti quegli elementi di coincidenza tra forme-pensiero, forme-emozioni, forme-relazioni e forme-visioni. Con particolare riferimento ai volti (il proprio e quello degli altri) si creeranno forme plastiche come ricerca della corporeità e della propria immagine poetica; si scoprirà come il canale tattile da strumento percettivo può diventare mezzo impegnato nella comunicazione.

OBIETTIVI DEL CORSO: • Fornire solide basi teoriche di riferimento che consentano di declinare il concetto di laboratorio nei vari contesti • Scoprire il proprio talento creativo e liberare il bambino artista che alberga sopito dentro ogni educatore ed insegnante • Offrire ai partecipanti tutti gli strumenti organizzativi per personalizzare l’offerta laboratoriale più adatta ai propri allievi • Fornire strategie operative che favoriscano negli adulti impegnati nella realizzazione delle attività la serenità e l’efficacia e negli utenti l’adeguato spazio di libertà espressiva • Fornire agli allievi con varie disabilità strumenti idonei per utilizzare le proprie capacità • Far sperimentare al docente forme di disabilità e spingere all’identificazione e all’empatia

COMPETENZE • Progettazione-organizzazione situazioni apprendimento • Supporto al benessere studenti • Favorire una valutazione più formativa che normativa • Lavorare in gruppo, team teaching • Aumentare le capacità di fare ricorso ai metodi attivi, ai percorsi di progetto, al lavoro per problemi aperti e situazioni-problemi, sviluppare competenze e transfert di conoscenze • Mantenere costantemente gli alunni e gli insegnanti al centro dell’azione pedagogica

RI - #educazione tattile.

Quanto sarà importante dopo tutto questo tempo?

E se vi dicessi che è possibile realizzare sculture senza l'uso della vista? E se vi raccontassi che con l'uso delle mani, dei gomiti, del mento, delle ginocchia...insomma sì, con tutto il corpo, è possibile creare qualcosa senza aver necessità di vederlo? Sperimentarsi nella scultura al buio non è solo lavorare sul proprio senso del tatto, ma anche mettersi nelle condizioni di persone con disabilità per comprenderne, più che i limiti, le strategie di creazione e relazione.

Noi ci auguriamo che la formazione #Cretaalbuio con il maestro #FeliceTagliaferri possa anche contrastare un tempo in cui - come scrive Fabio Bocci, associato di Pedagogia e Didattica Speciale all’Università Roma Tre - «si manifesta con una certa evidenza la corsa all’efficientismo, in cui le parole d’ordine sono meritocrazia su base selettiva e comparativa, in cui ci si sente sempre più sottoposti all’egida di una sorta di tirannia della trasparenza, dove è più importante dimostrare che fare, dove il prodotto è sempre più importante del processo... E' tempo, invece, di aiutare il bambino/ragazzo a far emergere e valorizzare i propri talenti, riconoscendo ed accettando anche i propri limiti, senza che siano discriminati o sminuiti. Partire dai singoli per arrivare all’unione e forza del gruppo/classe. Oltre gli stereotipi e i pregiudizi che investono e immobilizzano, affinché la vulnerabilità diventi una risorsa. E allora, forse, c'è bisogno di una formazione che - oltre a fornire nuove competenze, un rinnovato bagaglio di mezzi di comunicazione e di crescita personale, conoscenza, apprendimento di strumenti innovativi, professionalizzazione, crescita personale e sociale - miri anche ad incoraggiare flessibilità, pensiero creativo, spirito di adattamento e capacità di osservazione da punti di vista differenti di ciò che ci accade intorno.

formazione #Cretaalbuio per:

1)acquisire uno strumento "altro" di ausilio all'apprendimento, di comunicazione e di interazione da portare con sé nei propri contesti professionali ed educativi, immaginando, insieme, percorsi per una nuova #didatticainclusiva

2)acquisire tecniche di lavorazione e #scultura, entrando in contatto con una nuova forma esplorativa dell'arte.

3)Aiutare il bambino/ragazzo a far emergere e valorizzare i propri talenti, riconoscendo ed accettando anche i propri limiti, senza che siano discriminati o sminuiti. Partire dai singoli per arrivare all’unione e forza del gruppo/classe. Oltre gli stereotipi e i pregiudizi che investono e immobilizzano, affinché la vulnerabilità diventi una risorsa.

4)sperimentare un incontro con quella parte di noi con la quale entriamo meno spesso in contatto, approcciando un diverso percorso di #crescitapersonale

5)Fornire solide basi teoriche di riferimento che consentano di declinare il concetto di laboratorio nei vari contesti

6) Scoprire il proprio talento creativo e liberare il bambino artista che alberga sopito dentro ognuno di noi. " per contrastare povertà educativa, esclusione sociale, bullismo.

7) Offrire ai partecipanti tutti gli strumenti organizzativi per personalizzare l’offerta laboratoriale più adatta ai propri allievi

8)Fornire strategie operative che favoriscano negli adulti impegnati nella realizzazione delle attività la serenità e l’efficacia e negli utenti l’adeguato spazio di libertà espressiva

9)Fornire agli allievi con varie disabilità strumenti idonei per utilizzare le proprie capacità

10) Far sperimentare al docente forme di disabilità e spingere all’identificazione e all’empatia

COMMENTI DI CHI E'STATO CON NOI

Esco da quest'aula con una maggiore consapevolezza di come si può sentire un disabile in certi momenti Speranza e scoperta dell'efficacia dell'Arteterapia. Non la conoscevo molto, e devo ammettere che ha contribuito anche ad un mio benessere personale Ho imparato che esistono altre modalità, " dettaglio, studio, passione, rispetto, creatività, tenacia, umiltà. Lasciarsi andare in dimensioni poco esplorate può spaventare ,ma accompagnati per mano può lasciare affiorare a tratti quell'istinto che guida oltre la vista Mi porto metodi nuovi da poter usare con i bambini disabili, convinta di quanto sia giusto e utile dar loro una chance Mi serviranno molto le tecniche acquisite oggi, per conoscere meglio la persona disabile Bisogna chiudere gli occhi più spesso Rispetto alle altra volte in cui mi sono messa in gioco, questa volta sono voluta rimanere dietro le quinte,,,ho visto un gruppo bellissimo...forse all'inizio è stato un pò faticoso ma piano piano ognuna di voi ha preso sempre più sicurezza e si percepiva l'entusiasmo con cui lavorava... Cosa ho imparato oggi? che non ci si deve arrendere di fronte all'imprevisto, trovando alternativa e trasformando "l'errore" in opportunità. Come dice il maestro Felice Tagliaferri, io posso, piano piano, spostando un pò di sabbia per volta! Momento di profonda leggerezza Lascio la paura di sbagliare senza neanche averci provato Mi si è aperto un mondo

"Grazie #FeliceTagliaferri per i doni che mi hai elargito. Non ho spazi abbastanza grandi per contenerli tutti insieme oggi, li centellinerò giorno dopo giorno, lezione dopo lezione con i miei alunni, emozione dopo emozione nelle mie viscere.

#progettograf non è solo chi organizza e promuove l’evento.

#progettograf è minuziosa attenzione alle parole che usa, perché con loro non si parla con altri toni del diverso, della disabilità, della difficoltà. Con loro si parla normale, normale del normale e normale del normalmente diverso. E credetemi, puoi fare tutte le esperienze pratiche e sensoriali che vuoi, trarne competenze e abilità, ma se sotto sotto, nel solco centrale che attraversa le nostre viscere, non c’è quel senso lì di normale normalità, tutto il resto perde potere e anzi lo acquista il nostro saper fare con la loro silenziosa guida che accompagna ogni momento del corso. E loro lo trasmettono, con delicatezza e sentimento ti raccontano di quanto tutto sia normalmente diverso, e anche tu, ti senti normalmente te stessa, qualunque cosa tu porti dentro e porti li in quel momento, su quello lunghi tavoli imbanditi di creta seduta accanto e di fronte a persone sconosciute che alla fine del corso, invece, ti mancheranno come l’aria.

Grazie di cuore perché anche da “dietro le quinte” sapete insegnare ad essere "

Con gli occhi non vediamo quello che realmente è Mi serviranno molto le tecniche acquisite oggi, per conoscere meglio la persona disabile Lascio quello che conoscevo, per osare cose nuove Lascio la paura, la serietà ed una certa paura di interagire "Ho sconfitto per un attimo pregiudizi e malinconia", "Mi sento svuotata di tutta quella tensione che avevo accumulato", "Provo una grande fiducia nel poter fare", "Sento di non voler mettere più in discussione la possibilità di fare", "Mi sento ispirata dal voler provare da sola avendo capito il meccanismo", "Ho imparato a seguire l'impulso tattile abbandonando la razionalità", "Sento una profonda gratitudine per questo senso di unione".

PER INFORMAZIONI SU COSTI E MODALITA' DI ISCRIZIONE contattare PROGETTO GRAF, mandare messaggio whatsapp al 3474728611 oppure scrivere alla mail francesco.bianchi@progettograf.it









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